Stile e design esperienziali
Quando si parla di settore ristorazione/alberghiero, il futuro non è il lusso: è l’esperienza. Dal nostro punto di vista privilegiato, vediamo infatti crescere sempre di più i progetti di grandi architetti e grandi chef che si uniscono con l’obiettivo di realizzare locali unici per sensazioni ed emozioni, dove a comandare è l’esperienza interiore dell’ospite.
Si parla infatti di “hotel boutique”: strutture recettive la cui dimensione e ambientazione creano una sensazione non solo esclusività o di raffinatezza, ma anche di garbata intimità, quasi a far sentire il proprio ospite all’interno di una residenza privata, un ambiente realizzato ad-hoc per lui/lei.
La dimensione ridotta di questo tipo di progetti consente agli architetti di concentrarsi molto di più sui dettagli e realizzare così un design personalizzato, originale e unico.
Domina insomma l’aspetto distintivo dell’unicità, il “carattere”, in cui sono abolite soluzioni modulari o seriali di ogni genere: tutti gli aspetti, dal design degli interni all’accoglienza, devono raccontare una storia o perlomeno dare un’ambientazione molto precisa ed efficace sul piano emozionale, mettendo in evidenza la spiccata personalità e gli elementi caratterizzanti in modo inconfondibile la struttura.
Insieme al design “emozionale”, quindi, l’hotel o il ristorante esperienziale tende ad avere una personalità fortemente eccentrica, in cui i tratti distintivi del progetto di design vengono portati all’estremo.
Insomma a comandare sono creatività e innovazione. A partire dagli ingressi; le hall degli alberghi sono sempre più valorizzate e trasformate da saloni di transito a veri e propri salotti/ufficio: luoghi di aggregazione in cui è possibile passare del tempo, conversare o svolgere anche incontri formali e d’affari, oppure navigare in internet e lavorare al proprio computer.

Nest Tiziana Stefanelli
È quindi evidente come sia necessario che architetti e designer d’interni sappiano organizzare lo spazio delle hall in modo da soddisfare ogni esigenza, creando zone intime in cui sia possibile vivere le proprie esperienza offrendo ogni tipo di comfort e funzionalità. Ecco quindi che fanno la loro comparsa soluzioni anche stravaganti, ampie pareti colorate, biblioteche aperte, cascate interne, soluzioni di illuminazione all’ultima moda e postazioni multimediali.

MadeITerraneo di Chef Riccardo Di Giacinto
Quando si parla di ristoranti esperienziali poi, oltre naturalmente al cibo straordinario per gusto e presentazione, spazi che integrano sapientemente stili di arredamento tra loro molto diversi e sale con cucina a vista sono ormai d’obbligo, come ad esempio hanno dimostrato Alessandro Borghese, Tiziana Stefanelli e Riccardo Di Giacinto, per citare solo alcuni dei più grandi chef cui abitualmente lavoriamo.

Alessandro Borghese, Il Lusso della semplicità