A scuola di design, non (solo) per mangiar bene
Il design è da entrato di prepotenza nel mondo della ristorazione, ma dalla porta sul retro: quella della cucina. Forma e dimensione dei piatti, organizzazione geometrica dei cibi nel piatto, decorazioni edibili, sono ormai d’obbligo per un impiattamento che si rispetti.
E, dal piatto, il design ha contagiato ogni aspetto della creazione di un locale. Non è un mistero: il successo strepitoso di Cucine da Incubo di chef Antonino Cannavacciuolo – l’adattamento (senz’altro in meglio, e non solo dal lato culinario) dell’Hell’s Kitchen di Gordon Ramsay – è il miglior esempio pratico di come la (ri)nascita di un locale debba necessariamente passare attraverso la creazione di interni coerenti col posizionamento, la storia e la cucina di un ristorante.
Il Politecnico di Milano prepara i nuovi interior designer per l’HoReCa
L’Italia è la patria del design, ed era solo questione di tempo prima che questa evoluzione creativo-culinaria mettesse piede a scuola.
Il settore Hotel-Restaurant-Cafè (HoReCa, per noi addetti ai lavori), può ora infatti contare su una formazione avanzato di livello universitario a supporto dei propri operatori nel corso di laurea del Politecnico di Milano.
Da alcuni anni esiste infatti il Poli.design, un corso di perfezionamento che insegna, sul campo, ad applicare il design al mondo della ristorazione.
Non solo cibo
Il corso del Politecnico prepara su tutti gli aspetti della progettazione di un locale: dal business plan, alle luci, fino alle nuove tendenze di consumo e format. Ma al centro dell’insegnamento c’è ovviamente la progettazione di interni, che vede nell’arredamento il proprio cuore.
Per chi si occupa di forniture e arredamento per ristoranti e locali, tutto questo è il segno di una maturazione del mercato e una sfida a innovare, restando sempre al passo con le nuove tendenze del design internazionale.
Una sfida che noi di UHS non vedevamo l’ora di poter raccogliere.